Volo 982 della Ryanair da Stansted Airport (Londra) a Pescara.
Sono le 9:35 dell'otto dicembre 2012 e con 10 minuti di ritardo l'aereo sta per partire.
Da quasi 6 anni sono un frequentatore della compagnia aerea Ryanair e l'esperienza accumulata mi permette di prendere posizione "quasi" sempre in 5° fila, se proprio mi va male in 6° fila, subito dopo i posti in prima fila, di solito prenotati, e la 2°-3°-4° fila dove per motivi di sicurezza non è possibile sedersi.
Prima di partire arriva trafelato uno spilungone dall'aspetto un pò trasandato e dalla sua divisa aeronautica presumo sia un "conducente di aerei".
Col mio vicino di posto, un italiano, commento ... "non sarà mica costui che guiderà questo aereo?".
La hostess, carina e con i capelli a caschetto e guanti in pelle, lo fa sedere a dx in 4° fila, proprio laddove non ci si può sedere e autorizza i passeggeri, chi lo desidera, ad occupare i restanti 5 posti della 4° fila.
Io che sono in 5° fila lesto mi sposto e occupo, da solo, la parte di sinistra mentre la ragazza inglese che era seduta al mio fianco prende posizione vicino allo spilungone in divisa.
Tutto questo preambolo per far comprendere dal punto di vista ambientale la situazione delle prime file sull'aereo.
Prima domanda che mi sono posto al momento: è stata una coincidenza il fatto che la 4° fila è diventata "non vietata" in concomitanza con la presenza del pilota in trasferta verso Pescara?
E allora perchè raccontano sempre che 2°-3°-4° fila vengono tenute libere per motivi di sicurezza??
Manca un quarto d'ora all'atterraggio all'aeroporto di Pescara e le solerte hostess avvisano che, sempre per motivi di sicurezza, da quel momento non è più possibile usare laptop, cellulari, smartphone e altri strumenti digitali.
Essendomi da poco svegliato ne approfitto per scattare delle fotografie sulla costa Adriatica però spengo subito perchè una hostess, una bionda con coda di cavallo, mi ticchetta alle spalle dicendomi di spegnere la fotocamera.
Le hostess percorrono l'aereo per controllare se i passeggieri si sono messi la cintura di sicurezza e al termine la hostess con capelli a caschetto si ferma a parlare con il pilota in trasferta che in quel momento ha ancora il suo iPad acceso.
Stiamo per atterrare e le due hostess sopra descritte (che parlano anche in italiano) si siedono al loro posto allacciandosi la cintura ... e cosa fa l'uomo in divisa?
Incurante del divieto continua tranquillamente a digitare sul suo iPad ... anzi ... estrae dalla tasca dei pantaloni (non ha la giacca e indossa una camicia bianca graduata) uno smartphone e lo regge con la mano sinistra mentre con la destra prosegue a digitare sull'iPad.
Ma come?
Ma non è vietato?
Posso capirlo se il divieto non viene rispettato da un passeggero ignorante o menefreghista ma se lo fa un addetto areonautico, un uomo in divisa certamente conducente di aerei, mi pone alcune domande.
Se lo fai lui allora perchè viene impedito agli altri di farlo?
Non è che raccontano balle quando si parla di interferenze causate dagli aggeggi digitali che quotidianamente utilizziamo?
E poi ... se era un pilota italiano tutti avrebbero pensato il solito luogo comune, spesso veritiero, "ecco il solito italiano allergico alle regole" ... mai mi sarei aspettato di trovarmi davanti ad un pubblico ufficiale inglese che se ne frega delle regole che loro stessi chiedono agli altri di rispettare.
E siccome lo fa senza preoccuparsi minimamente di chi lo osserva due possono essere i motivi:
1 - è un cretino e viene confermato il mio iniziale pensiero appena l'ho visto fare ingresso sull'aereo e se ne frega dei divieti.
2 - è consapevole del fatto che gli aggeggi che stava usando (iPad e smartphone) non creano assolutamente problemi di interferenza e disturbo alla strumentazione di bordo e che lui conosce benissimo perchè sono strumenti del suo lavoro ... e giustamente e consapevolmente se ne frega dei divieti.
All'uscita ho fatto presente dell'accaduto alle due hostess che parlavano anche in italiano.
All'hostess bionda con coda di cavallo, che a bordo dell'aereo salutava i passeggeri che scendevano, ho detto "perchè lei si è preoccupata di dirmi di spegnere la fotocamera e all'uomo in divisa non ha fatto spegnere i suoi aggeggi digitali?".
La sua risposta ... "non l'ho visto perchè altrimenti gli avrei detto di spegnerli".
Con l'hostess con capelli a caschetto che stava sulla pista mi sono soffermato un pò di più e quando le ho detto che "quel pilota avrebbe dovuto dare l'esempio e ciò che ho imparato è che la prossima volta probabilmente continuerò a fare foto durante l'atterraggio" lei non ha potuto far altro che rispondere "ha ragione".
In questi sei anni di voli sulla tratta Pescara - Londra, specialmente all'inizio, ho realizzato un paio di video e scattato diverse foto durante la fase di partenza e di atterraggio.
Oggi, con l'esempio ricevuto, sento di avere la coscienza a posto e di non avere la convinzione di non aver fatto nulla di cui vergognarmi.
PS: Ci sono altri divieti che mi lasciano molti dubbi.
Ma è veramente pericoloso introdurre dall'esterno, ad esempio, bottiglie d'acqua?
Non è questo divieto è utile soprattutto, o soltanto, per incrementare la vendita delle bottiglie d'acqua all'interno degli aeroporti?